Ri-scritture

Chi siamo e come agiamo sono due modalità della nostra esistenza definite – ben più che influenzate – dalle storie di noi stessi che incessantemente a noi stessi raccontiamo.

La scelta di porre in evidenza alcuni episodi piuttosto che altri, stabilire relazioni tra eventi distanti, assegnare il ruolo di causa e quello di effetto a comportamenti o esperienze accaduti in momenti scorrelati tra loro…

… sono tutte scelte narrative che la nostra mente, la nostra psiche, compie.

In modo consapevole o per abitudine, ma questo non influisce sulla loro conseguenza.

E come il bambino che, sentendosi raccontare la storia conosciuta, anticipa il genitore che invece vorrebbe seguirne la trama scritta, allo stesso modo noi anticipiamo il ‘finale di racconto’, quando pensiamo di aver riconosciuto esperienze già vissute. “Anche questa volta, mi farò ridere in faccia..” | “Non posso farci nulla, io sono una persona ansiosa..” etc

Sono narrazioni falsate, perché sono narrazioni interrotte, alle quali noi stessi abbiamo proibito di potersi rivelare nel loro epilogo.

La conseguenza è un irrigidimento della trama della nostra vita.

Siamo noi i primi a chiudere con violenza il libro che avrebbe potuto svelarci, a noi stessi, in un aspetto diverso. Le uniche parole che ci rimangono sono quelle già scritte.

La terapia narrativa (proposta da White nell’ultimo decennio del Novecento) parte da qui, da una fragilità che è di ognuno, soprattutto perché radicata nel primo contesto nel quale abbiamo vissuto: quello della famiglia e della prima infanzia.

E proprio per questa ragione, è un ‘errore’ difficile da eradicare. E’ un comportamento difficile da correggere.

Si tratta di dare nuova forma alla propria vita, di iniziare a narrarla – innanzitutto a se stessi – modificandone i termini e la sintassi, giocare con l’ordinamento cronologico degli eventi, anteporre e procrastinare.

Assegnare nuovi ruoli ai diversi personaggi, trasformare i buoni in malvagi, redimere persone ed eventi. In un percorso sconvolgente, che però – in tutta la sua enorme fatica – potrebbe condurre a vederci come abbiamo sempre sognato di essere.

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